PIAZZA FONTANA

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Alcuni libri stranamente spariscono

Noi li diseppelliamo

"A che gioco giocavano, insomma, i servizi segreti italiani? A che scopo hanno lasciato che i fascisti commettesse-
ro i loro sanguinosi attentati? Si trattava di scatenare il caos per poi, appoggiandosi a certe forze politiche, sfrut-
tarlo con un colpo di stato? E in questo caso il sid era l'istigatore o semplicemente un complice? Oggi, alla luce delle
ultime indagini e dei nuovi elementi emersi, il suo ruolo appare sempre più determinante: gli uomini dei servizi
segreti si rivelano sempre più al fianco dei fascisti di Avanguardia nazionale e Ordine Nuovo come protagoni-
sti in prima persona della strategia della tensione."

"Guérin Sérac, ideatore di tale strategia ed esperto in infiltrazione, era anch'egli in contatto con i servizi segreti
italiani tramite l'agenzia Oltremare, controllata dal sid. Era legato soprattutto a Pino Rauti, consigliere dell'ammi-
raglio Henke, allora capo dei servizi segreti"

«Allo stato si può certamente affermare che in quel periodo di tempo (estate-autunno 1966) Rauti era un elemento contattato dall'allora capo del s.i.d., Amm. Eugenio Henke. Ciò risulta dalla relazione dell'attuale Capo del Servizio, illustrata dalla deposizione testimoniale del T. Col. Genovesi, capo servizio della I Sezione del s.i.d ... Rauti era un informatore contattato sia dall'Amm. Henke sia dal Col. Viola» (requisitoria scritta del pubblico ministero Emilio Alessandrini, 13 dicembre 1974, citata in Le stragi del SID. I generali sotto accusa, a cura di Roberto Pesenti, Milano, Mazzetta, 1974, pp.25-26).